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altero [alt$ro] (antiq. o poet. altiero [altL$ro]) agg. — es.: Come ti stavi altera e disdegnosa [k1me tti St#vi alt$ra e ddi@den’n’1Sa] (Dante); se a’ miei prieghi l’altiero vostro animo non s’inchina [Se a mLHi prL$gi l altL$ro v0Stro #nimo non S ijk&na] (Boccaccio); Surgono altiere e minacciose l’onde [S2rgono altL$re e mmina©©1Se l 1nde] (Ariosto); con un atto altero e iracondo [kon un #tto alt$ro e irak1ndo] (Manzoni); e con acc. scr.: essendo il fondo del suo animo altèro e nobile [eSS$ndo il f1ndo del Suo #nimo alt$ro e nn0bile] (Palazzeschi) — sim. i pers. m. Altero e Altiero (come nei politici Altiero Spinelli, 1907-86, e Altero Matteoli) e i cogn. Altera, -ri, -ro, Altieri, -ro