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collaborare v.; collaboro [koll#boro; raro, alla lat., kollab1ro] — teoricam. corretta nelle forme rizotoniche la pn. piana (-b1ro, ecc.), secondo il modello del lat. labor -oris con -o- lungo e dell’it. lavoro: ragioni peraltro indebolite dalla mancanza d’una tradiz. poet. (cosa naturale in parola entrata in uso dall’800), dalla maggior frequenza delle forme rizatone nella fless. del verbo (-bor#ndo, ecc.) oltre che nei derivati (-borat1re, ecc.), dalla rispondenza non immediata o non intuitiva tra il -bo- della 3a sillaba e il -vo- di lavoro; di qui, via libera fin dal tardo ’800 a una pn. arbitraria come la sdrucciola (-#boro, ecc.), favorita forse da una casuale somiglianza tra collaborare e corroborare, e domin. di fatto — cfr. elaborare