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Ezzelino [eZZel&no o ezzel&no] (raro Ezelino [id.]) pers. m. — con -z- sorda la pn. originaria, come nel ted. Etzel variante mediev. del nome Attila; e certo così, nel suo tempo, la pn. del nome d’E. da Romano (1194-1259), confermata dalla sorda -c- della forma latinizzata Ecerinus e, più tardi, dell’agg. lett. eceliniano di lì derivato — preval. almeno dai primi dell’800, spec. in Tosc., una pn. sonora della -z-, difficile a spiegarsi con precise ragioni fonetiche, ma prob. favorita dalla rarità del nome, dalla mancanza in esso di consonanti sorde, dalla sua stessa struttura piuttosto insolita — stessa tendenza, ma meno forte, verso la pn. sonora anche nel nome Azzolino, che senza essere propr. una variante di Ezzelino si trova usato al suo posto da tutti gli scrittori toscani del ’200 e ’300 (dal «Novellino» a G. Villani, da Dante al Petrarca, ecc.) tutte le volte, non poche, che fanno menzione d’Ezzelino da Romano