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giovane [J1vane] agg. e s. m. e f. — meno com. nel sing., e raro nel pl., giovine [J1vine]: Giovine, che assunto dalla Morte Fosti re nel Mare [J1vine, ke aSS2nto dalla m0rte f1Sti r% nnel m#re] (D’Annunzio); O de’ miei giovini lustri diletto [1 de mLHi J1vini l2Stri dil$tto] (Carducci); sempre con -vi- nel nome della Giovine Italia, fondata nel 1831 da G. Mazzini, e nel top. Roccagiovine (Lazio) — nella lingua poet. fino al ’500, talvolta giovene [J1vene]: Giovene donna sotto un verde lauro [J1vene d0nna S1tto un v%rde l#uro] (Petrarca) — tronc. solo nella locuz. giovin signore (con allus. al «Giorno» di G. Parini) — superl. giovanissimo — sim. i cogn. Giovane, ‑ni, Giovine, Di Giovine