DOP

buco [b2ko] s. m.; pl. buchi — con B- maiusc., come pers. m., nei modi scherz. contare come san Buco (non sambuco) in paradiso («non contar nulla»: lo stesso che come il due di briscola) e entrarci come ecc. («non entrarci nulla, non averci che fare»): E con tutto il saper, tutto il mio zelo, Io sto tra lor come San Buco in Cielo [e kkon t2tto il Sap%r, tutto il mio zz$lo, io St0 ttra ll1r kome SSam b2ko in ©$lo] (Pananti); e v’entrino pure come il cavolo a merenda, come Pilato nel Credo, come San Buco in cielo, non importa un fico, un ette, un lupino [e vv %ntrino p2re k1me il k#volo a mmer$nda, k1me ppil#to nel kr$do, k1me SSam b2ko in ©$lo, non imp0rta un f&ko, un $tte, un lup&no] (Giusti)