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nemmeno [nemm%no] avv. — antiq. né meno [id.]: Omero non vide né men l’Egitto [om$ro non v&de ne mm%n l eJ&tto] (Vico); E né meno è un perdigiorno [e nne mm%no H um pHrdiJ1rno] (Carducci); giuro che non mancherà né meno una briccica! [J2ro ke nnom majker# nne mm%no una br&©©ika!] (Tozzi) — sempre gf. divisa quando i due componenti conservano il loro valore (spec. in contrapposiz. a né più): dopo qualche altra botta e risposta, né più né meno concludenti [d1po kU#lke #ltra b0tta e rriSp1Sta, ne ppL2 nne mm%no kojklud$nti] (Manzoni); ha né più né meno che l’assunto di risolvere in modo adeguato tutti i problemi [# nne ppL2 nne mm%no ke ll aSS2nto di riS0lvere im m0do adegU#to t2tti i probl$mi] (Croce) — tronc.: nemmen io, nemmen questo, nemmen per idea, senza nemmen salutare, ecc. (ma più com. sempre la forma intera nemmeno); non sapeva nemmen lui se faceva una promessa, o un complimento [non Sap%va nemmen l2i Se ffa©%va una prom%SSa, o uj komplim%nto] (Manzoni)