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particolare [partikol#re] agg. e s. m. — tronc. nella locuz. in particolar modo — nell’uso più ant., da Dante al ’500, anche particulare [partikul#re]: el grado che ho avuto con più pontefici m’ha necessitato a amare per el particulare mio la grandezza loro [el gr#do ke 0 av2to kom pL2 ppont%fi©i m # nne©eSSit#to a am#re per el partikul#re m&o la grand%ZZa l1ro] (Guicciardini) — da questo e simili riconoscim. di quanto possa valere l’«interesse privato», in bene e in male, un freq. ricorrere dell’agg. sostantivato, con questo sign. e con intendim. allusivo, presso scrittori moderni di cose morali e politiche: spesso, e solo in questo caso, nella forma particulare — cfr. complementarità