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stico [St&ko] s. m.; pl. -chi — corrispondenza regolare tra il pl. -chi e il modello greco στίχος / stíchos «riga di scrittura» — diverse vicende, quanto alla forma del pl., nelle altre voci it. aventi la stessa parola greca come 2° elemento, regolarm. atono e quindi soggetto all’attraz. d’altri grecismi schietti quali caustico orgiastico prognostico e d’infiniti agg. e sost. quali acustico elastico euristico fabbricati modernam. con componenti greci, uscenti tutti non in -χος / -chos (lat. -chus, pl. -chi) ma in -κος / -kos (lat. -cus, pl. -ci) — in partic., da sempre -ci il pl. di acrostico; soltanto -ci, oggi, nonostante qualche attestaz. di -chi tra ’500 e ’700, il pl. di distico e tetrastico s. m. (metr. «due, quattro versi»); solo -ci in tetrastico agg. (metr., bot., ecc.), come pure in tristico, pentastico, esastico, eptastico, ottastico, decastico, anch’essi agg., talvolta (quali term. metrici) sostantivati; possibili l’una e l’altra forma in pochi altri vocaboli di scarsissimo uso, come mesostico e telestico (oscillanti tra stichi e acrostici)