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fuoruscito [fUqrušš&to] s. m. — anche foruscito nell’uso lett. o pop.: ricettatore di forusciti, foruscito un tempo anche lui [ri©ettat1re di fqrušš&ti, fqrušš&to un t$mpo ajke l2i] (Manzoni) — soprattutto (ma non solo) come part. pass. di fuoruscire, anche fuoriuscito [fUqriušš&to] — quasi sempre -rusc- nell’uso tradizionale, riferito in partic. a emigrati politici (spesso con valore polemico in un senso o nell’altro); cresciuta dopo la metà del ’900 la frequenza della forma -riusc- in séguito al diffondersi, per l’appunto nella variante -riusc- (meglio accètta a ingegneri e medici), del s. f. fuoruscita prima inesistente