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despota [d$Spota] s. m.; pl. -ti — possibile, se riferito a donna, un uso come s. f. (col pl. -te) — es. con acc. scr.: non un dittatore, un dèspota [n1n un dittat1re, un d$Spota] (Carducci); O Dèspota, tu dài questo conforto Al cuor possente [o d$Spota, tu dd#i kUeSto konf0rto al kU0r poSS$nte] (D’Annunzio) — d’uso ant., quasi solo nel sign. proprio di «principe (nel mondo bizantino)», dispoto [diSp0to], con acc. alla greca: sopra le terre del dispoto [S1pra lle t$rre del diSp0to] (G. Villani); In l’Asia e in la Morea farli dispoti [in l #@La e in la mor$a f#rli diSp0ti] (Ariosto); sim. il cogn. Dispoto — talvolta, nello stesso sign., despoto [d$Spoto]: Dèspoto, bevi il calice eucaristico [d$Spoto, b%vi il k#li©e eukar&Stiko] (D’Annunzio) — cfr. dispotico

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo