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nessuno [neSS2no] (ant. nissuno [niSS2no]) agg. e pron. — come agg. masch., tronc. (nessun, senz’apostrofo) sempre davanti a altro e così pure davanti a un sost., se questo comincia per voc., U, cons. scempia, muta + liquida: nessun ospite (err. nessun’, se gli ospiti sono uomini); nessun amico, nessun uomo (err. nessun’amico, nessun’uomo), nessun nemico, nessun prete; non sempre, se comincia per L o pS: nessun (o nessuno) iutificio, nessuno (o nessun) psichiatra; mai, nell’uso più corretto, se comincia per altri gruppi di consonanti, soprattutto s + cons., oppure per l’, n’, š, Z, z: nessuno (err. nessun) schiamazzo, nessuno (err. nessun) studio, nessuno (meno bene nessun) sciovinista, nessuno (meno bene nessun) xenofobo — come pron. masch., tronc. (nessun) solo nell’uso lett. o tosc.: Dove sia, nessun lo sa [d1ve SS&a, neSS2n lo S#] (Metastasio); siam qui soli che nessun ci sente [SL#j kUi SS1li ke nneSS2n ©i S$nte] (Manzoni) — come agg. femm., elis. (nessun’, con l’apostrofo) quasi costante davanti a altra e così pure davanti a un sost., se questo comincia per voc. tonica: nessun’altra (salvo in un discorso fortem. scandito: se non ci fosse nessuna altra possibilità), nessun’ospite (err. nessun, se gli ospiti sono donne); nessun’arma, nessun’epoca (meno com. nessuna arma, nessuna epoca); non così freq., se il sost. comincia per voc. atona: nessun’età (o nessuna età) — rarissimo il pl. nessuni come s. m. col sign. di «nullità»: Tacciono, tralasciati nel banchetto Patrio, come bastardi, ombre, nessuni [t#©©ono, tralašš#ti nel bajk%tto p#trLo, k1me bbaSt#rdi, 1mbre, neSS2ni] (Pascoli) — superl. nessunissimo; es.: per nessunissimo motivo — cfr. niuno

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo