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oh Dio [o dd&o o o d&o] o oh dio [id.] (fam. oddio [odd&o]) escl. — es.: oh Dio, non si pretendeva già di contestare quella grandezza [o dd&o, non Si pretend%va J# ddi konteSt#re kU%lla grand%ZZa] (Moretti); anche con d‑ minusc.: Ma, oh dio, qual falce miete De la ridente messe Le sì dolci promesse? [ma, o dd&o, kUal f#l©e mL$te de lla rid$nte m$SSe le Si dd1l©i prom%SSe?] (Parini) — raro o Dio [o dd&o]: o Dio, non mi sento davvero il coraggio di fare per loro un pronostico tanto terribile [o dd&o, nom mi S$nto davv%ro il kor#JJo di f#re per l1ro um pron0Stiko t#nto terr&bile] (R. Ridolfi) — conforme a questa sovrapposiz. di o vocativo all’escl. oh, la gf. oddio [odd&o] entrata in uso più tardi e oggi prevalente: io odio le barzellette, oddio quanto odio le barzellette [io 0dLo le barzell%tte, odd&o kU#nto 0dLo le barzell%tte] (O. Fallaci) — cfr. dio

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo