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veglio [v$l’l’o] agg. e s. m.; pl. m. vegli — arcaismo per «vecchio»: Vidi presso di me un veglio solo [v&di pr$SSo di m% un v$l’l’o S1lo] (Dante) — con -e- aperta la pn. originaria (-e- breve nel lat. vetulus, attraverso il provenz.: cfr. vecchio); con -e- chiusa la pn. preval. oggi, anche in Tosc., per attraz. di veglia (-i- breve nel lat. vigilia), le poche volte che la parola ricorre ancóra nel nome di personaggi storici o mitologici come il Veglio (o Vecchio) della Montagna o il Veglio di Creta

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo