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vu [vu+] (meno bene vi [vi+]; antiq. o region. ve [v%+]) s. m. o f. (lettera V) — in origine, V consonante [2 kkonSon#nte], quando i tre suoni della cons. v, della semicons. U e della voc. u erano espressi da una sola lettera, scritta sempre V (non esistendo U) se maiuscola, sempre u se minuscola interna o finale di parola, u o v secondo i gusti (ma sempre senza distinguere i vari suoni) se iniziale — distinti U e V secondo il suono nel corso del ’6-700 (ma già nel ’500 come proposte di grammatici in poche stampe sperimentali, e solo dalla metà dell’800 come lettere separate agli effetti dell’ordinam. alfabetico); quindi trovato per la lettera V il nome di vu innestato con una minima integraz. sul nome di u divenuto insufficiente (al pari dello sp. uve accanto a u) — forme concorrenti dello stesso nome: ve modellata senza criterio sui vecchi nomi region. be, ce, de ecc. delle lettere B, C, D ecc. (che però rappresentano sempre suoni esplosivi o affricati, non suoni fricativi come v, paragonabile semmai ai suoni di effe, elle, emme ecc.); vi presentata senza nessun fondamento come forma «toscana» nell’800 per il fatto d’esser conformata (di nuovo, senza criterio) ai nomi tosc. (divenuti poi d’uso generale) bi, ci, di ecc. delle stesse lettere — cfr. vu doppio

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo