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lettera [l$ttera o l%ttera] s. f. — delle due pn. della voc. tonica, originaria la chiusa, per regolare continuaz. dell’-i- breve del lat. littera [l&ttera]: pn. domin. a Roma, in tutta l’It. mediana e in diverse altre regioni, settentr. e merid., da Venezia a Napoli e oltre; nata più tardi la pn. aperta, dovuta prob. all’attraz. di letto [l$tto] part. pass. di leggere, ma anch’essa non meno antica della lingua letteraria italiana, essendo attestata esplicitam. da Leon Battista Alberti nella sua grammatica, avanti la metà del ’400, e confermata poi da tutta la tradiz. lessicografica, oltre che di fatto estesa da Firenze a tutta la Toscana dopo scomparsa la pn. chiusa in una parte della regione, con centro a Siena, dov’era ancóra attestata fra ’500 e ’700 — qualche es. di lettra [l$ttra o l%ttra] nell’antica lingua poet.: Scrivi quel che vedesti in lettre d’oro [Skr&vi kU%l ke vved%Sti in l$ttre d 0ro] (Petrarca) — con la stessa doppia pronunzia dell’-e- tonica il top. e cogn. Lettere e i comp. calcalettere, capolettera, chiudilettera, copialettere, Pappalettera, pesalettere, portalettere

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo