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rogo [r0go o r1go] s. m. («pira»); pl. roghi — pn. originaria con -o- aperto, regolare in voce dòtta (dal lat. rogus), registrata in tutti i dizionari fino alla metà del ’900 e in quasi tutti anche dopo; aderente a un uso soltanto lett., un tempo, e ai sottintesi richiami archeologici o mitologici (la «cremazione» del cadavere e l’immagine in sé della «morte»): Infino al cener del funereo rogo [inf&no al ©%ner del fun$reo r0go] (Petrarca); Oltra il rogo non vive ira nemica [1ltra il r0go non v&ve ira nem&ka] (Monti) — oggi domin. in Tosc. e fuori una pn. con -o- chiuso, dovuta forse a una moderna estens. di sign. («pena di morte per fuoco» e «incendio di boschi o d’altro») che può aver favorito un’attraz. da parte di rovo (e della sua variante rogo con -o- chiuso da sempre)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo