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taccuino [takku-&no] (ant. tacuino [taku-&no]) s. m. — non tacquino — con -U&- dittongo nell’etimo ar. taqwīm [taMU&im]; ma con -u-&- in iato, per antico adattam. convalidato attraverso i secoli dalla grafia con -c- (e non con -q-), nel lat. mediev. tacuinum e nell’it. tacuino, poi dal ’400 taccuino, attestato costantem. come di quattro sillabe dai rimatori e poeti, quindi dai dizionari e rimari — es.: Ad voler giudicare Si conviene adeguare In prima il tacuino [a vvol%r Judik#re Si konvL$ne adegU#re im pr&ma il taku-&no] (Iacopo di Dante); Registrati sarete al taccuino; E le scritture si faran dappoi [reJiStr#ti Sar%te al takku-&no; e lle Skritt2re Si far#n dapp0i] (Goldoni); Ma c’è sul taccuino: Anno vecchio di spino, Anno nuovo di rosa [ma ©© $ SSul takku-&no: #nno v$kkLo di Sp&no, #nno nU0vo di r0@a] (Bettini) — analoga la sorte dell’agg. arcuato di fronte al top. Arquata (e Arcovata), del pers. m. stor. Alcuino di fronte ad altri nomi germanici come Marquardo (e Marcovaldo), ecc. — rilevabile però nel solo caso di taccuino, pur nel mantenimento della tradizionale grafia -ccui- (non -cqui-), una recente tendenza di parlanti settentr. e merid. a sostituire alla pn. quadrisillabica (tipo coccoina) una pn. trisillabica (tipo pinguino), in misura forse superiore alle normali incertezze e oscillaz. tra vocali in iato e semivocali, col risultato di un inconsapevole ritorno alla sillabaz. dell’etimo arabo

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo