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venire v.; vengo [v$jgo], vieni [vL$ni], viene [vL$ne], veniamo [venL#mo], venite [ven&te], vengono [v$jgono] — fut. verrò [verr0+]; pass. rem. venni [v%nni]; pres. cong. venga [v$jga], veniamo [venL#mo], veniate [venL#te], vengano [v$jgano]; imper. vieni [vL$ni], venite [ven&te]; ger. venendo [ven$ndo]; part. pres. veniente [venL$nte]; part. pass. venuto [ven2to] — es. con acc. scr.: non pure si trasformava, ma venìa meno e periva [nom p2re Si traSform#va, ma vven&a m%no e pper&va] (Carducci); Alta venìa ridendo ella fra gli alti steli [#lta ven&a rid$ndo %lla fra l’l’ #lti St$li] (D’Annunzio) — imper. con enclitiche: viemmi [vL$mmi] (raro vienmi [id.]), vienci [vL$n©i] (oggi anche vienimi, vienici), vientene [vL$ntene], viemmelo [vL$mmelo], ecc. (nei composti, però, solo le forme lunghe: intervienici [intervL$ni©i], previenilo [prevL$nilo], ecc.) — per vengo, ‑gono, venga, ‑gano, venendo, veniente, nell’uso ant. vegno [v$n’n’o], ‑gnono, vegna [v$n’n’a], ‑gnano, vegnendo [ven’n’$ndo], vegnente [ven’n’$nte] — venghino [v$jgino] solecismo in luogo di vengano, spesso ripetuto per caricatura di ciarlatani e sim. (venghino signori…, venghino avanti…) — per viene, poet. ant. vene [v$ne], preferito da Dante in rima (insieme con convene e rivene): cfr. convenire — per vieni (imper.), pop. ant. vie’ [vL$+]: Colei, O colei, Vie’ qua, Vie’ qua, Pe’ funghi [kol$i, o kol$i, vLH kkU#, vLH kkU#, pe f2jgi] (Sacchetti) — tronc. freq. in espressioni fam.: venir bene, venir male, venir giù, venir su, venir via, venir fuori, ecc. (e vien bene, vengon male, vien giù, vengon via, venivan fuori, ecc.); l’appetito vien mangiando, proverbio; mi vien detto, mi vien fatto; ma vien via…! (anche ma vieni via…!); come vien viene (anche come viene viene): è una città sbiadita, senza carattere, messa lì come vien viene [$ una ©itt# @bLad&ta, S$nZa kar#ttere, m%SSa l& kkome vvLHn vL$ne] (Calvino) — in vengo, vieni, ecc., regolare la pn. con -e- aperta (lat. venio, venis, ecc., con -e- breve), d’uso generale in Toscana e nel Centro (con parziali deviazioni per vengo in Lunigiana, per vieni in Umbria) — in venni, -ne, -nero, regolare la pn. chiusa dell’-e- (lat. veni con -e- lunga), domin. a Firenze e nella Tosc. interna, preval. nel resto del Centro; nella Tosc. occid., preval. invece una pn. aperta, di pari passo con una pure aperta di tenni, -ne, -nero, e difficile a spiegarsi, se non sia forse per attraz. di vengo e tengo — cfr. addivenire; avvenire; circonvenire; contravvenire; convenire; devenire; disconvenire; divenire; intervenire; intravvenire; invenire; pervenire; prevenire; provenire; Ravenna; riconvenire; rinvenire; risovvenire; rivenire; sconvenire; sopravvenire; sovvenire; svenire

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo