Lèggi e ascolta l’antologia scritta e parlata
L’insidia dei cacciatori
Le Pantêre anco domano di Bacco
le pant$re ajko d1mano di b#kko
i doni, i frodolênti Cacciatori
i d1ni, i frodol$nti ka©©at1ri
frodolênta mescêndo a lor bevanda,
frodol$nta mešš$ndo a ll1r bev#nda,
nulla schifando del divino Bacco
n2lla Skif#ndo del div&no b#kko
lo sdegno. Or le Pantêre son ferina
lo @d%n’n’o. 1r le pant$re S1n fer&na
razza, ma per avanti non feroci
r#ZZa, ma pper av#nti n1n fer1©i
fiêre, ma femmine êrano serene;
fL$re, ma ff%mmine $rano Ser%ne;
vinose, pampinifere, divôte
vin1Se, pampin&fere, div0te
di trietêridi fêste, ogni tre anni
di triet$ridi f$Ste, 1n’n’i tre #nni
ricorrênti, con têste inghirlandate
rikorr$nti, kon t$Ste ijgirland#te
di fiori, del lascivo, svegliatore
di fL1ri, del lašš&vo, @vel’l’at1re
di carolette Bacco alme nutrici.
di karol%tte b#kko #lme nutr&©i.
Anton Maria Salvini
Note — un saggio dell’ortografia ortoepica sperimentata dal grecista fiorentino nella traduzione in endecasillabi sciolti (1728) dei due poemetti «Della pesca» e «Della caccia» che vanno sotto il nome di Oppiano (propriamente, di due poeti greci omonimi): unica innovazione, l’accento circonflesso sulle lettere e e o di suono aperto (sottinteso, in mancanza di tale accento, il suono chiuso) — pampinifero [pampin&fero] «che reca pampini», aggettivo formato dal Salvini sul modello d’altri latinismi uscenti in -fero atono.