Lèggi e ascolta l’antologia scritta e parlata
Arte Magica dileguata
Finché si crederà, che l’arte Magica sia cosa vera, e
fijk% SSi kreder# kke ll #rte m#Jika Sia k0Sa v%ra e
operatrice di maraviglie, e che per essa si costringa il Demonio
operatr&©e di marav&l’l’e, e kke pper %SSa Si koStr&jga il dem0nLo
a ubbidire, avranno bel predicare i buoni Religiosi contra il
a ubbid&re, avr#nno b$l predik#re i bU0ni reliJ1Si k1ntra il
peccato di superstizione, e contra le sceleraggini, e le follie de’
pekk#to di SuperStiZZL1ne e kk1ntra lle ššeler#JJini e lle foll&e de
maliardi: molti ci saranno sempre, che ci si proveranno, e
mali-#rdi: m1lti ©i Sar#nno S$mpre, ke ©©i Si prover#nno, e
faranno i lor tentativi, e di riuscirvi s’immagineranno ancora.
far#nno i l1r tentat&vi, e ddi riušš&rvi S immaJiner#nno ajk1ra.
Per ismorbare così fatta peste, convien prima d’altro far
per i@morb#re koSi ff#tta p$Ste, konvL$m prima d #ltro far
ben’intendere, che così orribil peccato si commette in vano, che
b$n int$ndere ke kkoS& orr&bil pekk#to Si komm%tte in v#no, ke
per tal via non si ottien mai nulla, che son tutte ciance, e
pper tal v&a non Si ottL$m mai n2lla, ke SSon t2tte ©#n©e e
chimere quelle che in tal proposito si raccontano.
kkim$re kU%lle ke in t#l prop0@ito Si rakk1ntano.
Scipione Maffei
Note — grafia dell’edizione originale («Arte Magica dileguata», 1749): di qui, qualche maiuscola e molte virgole in più di quante non consentirebbe il gusto moderno — far ben’intendere [far b$n int$ndere], con un apostrofo che oggi non si ammetterebbe più.