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Il re di Cipri
Dico adunque che ne’ tempi del primo re di Cipri, dopo il
d&ko ad2jkUe ke nne t$mpi del pr&mo r% ddi ©&pri, d1po il
conquisto fatto della Terra Santa da Gottifré di Buglione,
kojkU&Sto f#tto della t$rra S#nta da ggottifr% ddi bul’l’1ne,
avvenne che una gentil donna di Guascogna in pellegrinaggio
avv%nne ke una Jentil d0nna di gUaSk1n’n’a im pellegrin#JJo
andò al Sepolcro, donde tornando, in Cipri arrivata, da alcuni
and0 al Sep1lkro, d1nde torn#ndo, in ©&pri arriv#ta, da alk2ni
scellerati uomini villanamente fu oltreggiata. Di che ella senza
ššeller#ti U0mini villanam%nte fu oltreJJ#ta. di k% %lla S$nZa
alcuna consolazion dolendosi, pensò d’andarsene a richiamare
alk2na konSolaZZL1n dol$ndoSi, penS0 dd and#rSene a rrikLam#re
al re; ma detto le fu per alcuno che la fatica si perderebbe,
al r%; ma dd%tto le f2 pper alk2no ke lla fat&ka Si perder$bbe,
per ciò che egli era di sì rimessa vita e da sì poco bene, che,
per ©0 kke el’l’ $ra di Si rrim%SSa v&ta e dda SSi pp0ko b$ne, ke,
non che egli l’altrui onte con giustizia vendicasse, anzi infinite
n1j ke %l’l’i l altr2i 1nte kon JuSt&ZZLa vendik#SSe, #nZi infin&te
con vituperevole viltà a lui fattene sosteneva, in tanto che chiunque
kon vituper%vole vilt# a ll2i f#ttene SoSten%va, in t#nto ke kki-2jkUe
aveva cruccio alcuno, quello col fargli alcuna onta o vergogna
av%va kr2©©o alk2no, kU%llo kol f#rl’i alk2na 1nta o vverg1n’n’a
sfogava.
Sfog#va.