Lèggi e ascolta l’antologia scritta e parlata
da «Motti e facezie del piovano Arlotto»: Della sepoltura del piovano Arlotto
Della sepoltura del piovano Arlotto
della Sepolt2ra del pLov#no arl0tto
Inanzi a sua morte il Piovano fece dua sipolcri, uno nella
in#nZi a SSua m0rte il pLov#no f%©e d2a Sip1lkri, 2no nella
chiesa della sua pieve e uno nello Ispedale de’ preti di Firenze;
kL$@a della Sua pL$ve e 2no nello iSped#le de pr$ti di fir$nZe;
e come uomo di somma carità, come era istato liberalissimo
e kk1me U0mo di S1mma karit#, k1me Hra iSt#to liberal&SSimo
in vita di sua roba con ciascuna persona aveva aùta sua notizia,
in v&ta di Sua r0ba kon ©aSk2na perS1na av%va a2ta Sua not&ZZLa,
così volle essere alla sua morte.
koS& vvqlle $SSere alla Sua m0rte.
Lui medesimo fece lo epitaffio nella sipoltura della pieve:
l2i med%@imo f%©e lo epit#ffLo nella Sipolt2ra della pL$ve:
ne sono incerto perché da po’ ch’e’ l’ebbe fatta mai io non vi fui.
ne S1no in©$rto perk% dda pp0 k e l $bbe f#tta m#i io non vi f2i.
In nello sipolcro di Firenze fece queste sillabe in lingua vulgare:
in nello Sip1lkro di fir$nZe f%©e kU%Ste S&llabe in l&jgUa vulg#re:
«Questa sipoltura ha fatto fare el piovano Arlotto per sé e
«kU%Sta Sipolt2ra a ff#tto f#re el pLov#no arl0tto per S% e
per tutte quelle persone le quali vi volessino drento entrare».
pper t2tte kU%lle perS1ne le kU#li vi vol%SSino dr%nto entr#re».
da «Motti e facezie del piovano Arlotto»
da «mm0tti e ffa©$ZZLe del pLov#no arl0tto»
Note — dua [d2a], una delle diverse varianti popolari di due — sipolcro [Sip1lkro] e sipoltura [Sipolt2ra], antiche varianti popolari, a ogni modo rare, di sepolcro e sepoltura — ispedale [iSped#le] e istato [iSt#to], per spedale e stato, due esempi di pròstesi di i- dopo parole uscenti in vocale, com’era possibile in antico (diversamente dal cosiddetto i- eufonico, tuttora usabile dopo monosillabi uscenti in consonante: con, in, non, per) — da po’ [da pp0], forma tronca per da poi — in nello [in n%llo], variante del semplice nello (qui, anzi, per nel), con esempi in vari scrittori antichi di tono popolare — el piovano [el pLov#no], con el per il, come più volte in testi toscani anche letterari dal Dugento al Cinquecento: uso prevalente dalla metà del Quattrocento nella stessa Firenze — nelle ultime due righe, il testo d’un’iscrizione che si può leggere tuttora, con modificazioni di forma dovute a un rifacimento cinquecentesco, nella chiesa fiorentina di Gesù Pellegrino, o dei Pretoni, in via San Gallo.