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Giovanni Boccaccio: Il re di Cipri

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Il re di Cipri

il r% ddi ©&pri

 

Dico adunque che ne’ tempi del primo re di Cipri, dopo il

d&ko ad2jkUe ke nne t$mpi del pr&mo r% ddi ©&pri, d1po il

 

conquisto fatto della Terra Santa da Gottifré di Buglione,

kojkU&Sto f#tto della t$rra S#nta da ggottifr% ddi bul’l’1ne,

 

avvenne che una gentil donna di Guascogna in pellegrinaggio

avv%nne ke una Jentil d0nna di gUaSk1n’n’a im pellegrin#JJo

 

andò al Sepolcro, donde tornando, in Cipri arrivata, da alcuni

and0 al Sep1lkro, d1nde torn#ndo, in ©&pri arriv#ta, da alk2ni

 

scellerati uomini villanamente fu oltreggiata. Di che ella senza

ššeller#ti U0mini villanam%nte fu oltreJJ#ta. di k% %lla S$nZa

 

alcuna consolazion dolendosi, pensò d’andarsene a richiamare

alk2na konSolaZZL1n dol$ndoSi, penS0 dd and#rSene a rrikLam#re

 

al re; ma detto le fu per alcuno che la fatica si perderebbe,

al r%; ma dd%tto le f2 pper alk2no ke lla fat&ka Si perder$bbe,

 

per ciò che egli era di sì rimessa vita e da sì poco bene, che,

per ©0 kke el’l’ $ra di Si rrim%SSa v&ta e dda SSi pp0ko b$ne, ke,

 

non che egli l’altrui onte con giustizia vendicasse, anzi infinite

n1j ke %l’l’i l altr2i 1nte kon JuSt&ZZLa vendik#SSe, #nZi infin&te

 

con vituperevole viltà a lui fattene sosteneva, in tanto che chiunque

kon vituper%vole vilt# a ll2i f#ttene SoSten%va, in t#nto ke kki-2jkUe

 

aveva cruccio alcuno, quello col fargli alcuna onta o vergogna

av%va kr2©©o alk2no, kU%llo kol f#rl’i alk2na 1nta o vverg1n’n’a

 

sfogava.

Sfog#va.

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo