Lèggi e ascolta l’antologia scritta e parlata
L’orgoglio della bella pronunzia
l org1l’l’o della b$lla pron2nZLa
Mi ritorna nella memoria l’irrisione feroce dei miei
mi rit1rna nella mem0rLa l irri@L1ne fer1©e dei mL$i
condiscepoli nel ginnasio pratese quando per la prima volta
kondišš%poli nel Jinn#@Lo prat%Se kU#ndo per la pr&ma v0lta
chiamato mi levai dal mio banco a declinare il nome della rosa
kLam#to mi lev#i dal mio b#jko a ddeklin#re il n1me della r0@a
pronunziandolo come fosse il participio passato del verbo
pronunZL#ndolo k1me ff1SSe il parti©&pLo paSS#to del v$rbo
ródere. Mi ritorna nella memoria quella mia costante e
«r1dere». mi rit1rna nella mem0rLa kU%lla m&a koSt#nte e
orgogliosa disciplina vocale per cui giunsi in breve a correggere
orgol’l’1Sa diššipl&na vok#le per k2i J2nSi im br$ve a kkorr$JJere
i suoni del dialetto nativo e a vincere di «moderazione con
i SU0ni del dial$tto nat&vo e a vv&n©ere di «moderaZZL1ne kom
bellezza» perfino un mio emulo affettatuzzo di Siena.
bell%ZZa» perf&no um mio $mulo affettat2ZZo di SL$na.
Gabriele d’Annunzio