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Yahweh [ebr. Lahv$] n. pr. m. — presunta forma originaria del nome ebr. di Dio; spesso adatt. parzialm. in Iahvè — cfr. Yĕhōwah |
Yahweh è nome proprio maschile (sarebbe discutibile qualificarlo come nome personale) e appartiene alla lingua ebraica, nell’uso moderno della quale la sua pronunzia (un po’ semplificata rispetto a quella classica) è Lahv$ (con l’iniziale L dell’italiano Iago, ieri, Iole, iuta; col suono aspirato -h- come nell’inglese house o nel tedesco Haus; col -w- letto come il -v- italiano di avere; con l’-e- aperta come in Mosè, Noè; con l’-h finale muta come nelle interiezioni deh, neh). Questo nome è la presunta forma originaria (attestata quanto alle consonanti, ricostruita per via di congetture quanto alle vocali) del nome ebraico di Dio; nell’uso italiano si vede spesso adattato in Iahvè (con l’accento grave, perché la pronunzia aperta dell’-è, in questo e negli altri nomi di tradizione dotta, non legittimerebbe un accento acuto): ma l’adattamento non è pieno, è solo parziale (in quanto conserva 1’-h- dell’ebraico, che come estranea al nostro sistema fonetico non viene pronunziata in italiano: il che risulta dalla trascrizione fonetica Lav$+ data sotto la voce di rimando). Si richiama in fine la voce Yĕhōwah, che si può leggere nella stessa pagina (è una variante di lettura, non più accreditata presso gli studiosi, delle quattro lettere Yhwh, che danno di questo nome, conforme all’uso della scrittura ebraica, le sole consonanti e semiconsonanti, senza indicare le vocali). |