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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

s

suona S (ossia s sorda it.) in ogni posizione;

t

suona t, ma in mezzo e in fine di parola tende spesso verso d;

th

è un digramma che ha lo stesso valore fonetico del semplice t;

u

suona u in generale, ma 1 (ossia o chiuso it.) in determinate parole e posizioni;

v

suona v in generale, ma di solito U se preceduto da una vocale (e non seguito da un’altra vocale);

w

suona v; si trova solo in nomi propri e forestierismi;

y

suona ü in generale, ma ö in determinate parole e posizioni;

z

suona S (ossia s sorda it.); si trova solo in nomi propri e forestierismi.

Osservazioni generali:

L’accento tonico cade di solito sulla prima sillaba del radicale di ciascuna parola; ma non è una regola assoluta.

Le vocali possono avere pronunzia breve o lunga. Non c’è una regola assoluta; ma in generale sono brevi quando sono atone e quando sono seguite, nella scrittura, da due o più consonanti, altrimenti sono lunghe.

Non si fa invece distinzione tra consonanti di diversa durata. Le consonanti scritte doppie sono pronunziate scempie come le altre; la loro scrittura doppia dà solo un indizio di pronunzia breve della vocale da cui sono precedute.

Non è rappresentato nell’ortografia, e non è nemmeno considerato nelle trascrizioni fonetiche di questo dizionario, il caratteristico «stød», ossia l’occlusione laringale che accompagna determinati suoni vocalici o consonantici di numerose parole.

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo