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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

Avvertenze per la lettura:

å

suona in genere 1 (ossia o chiuso it.), ma in certe posizioni ha la pronunzia aperta di 0;

aa

è un digramma sostituito dalla lettera å nell’uso più recente; rimane o può rima­nere in certi nomi propri;

æ

suona in genere $ (ossia e aperta it.), ma il suo grado d’apertura non è sempre lo stesso, potendo variare da ä a % secondo le posizioni e le parole;

au

suona £^i (tendente verso £^ü);

c

suona S (ossia s sorda it.) davanti a æ, e, i, ø, y; suona invece k in ogni altra posizione; si trova solo in nomi propri e forestierismi;

d

suona d in generale; in alcune posizioni però è muto, specie se preceduto da l o n, o seguito da t;

e

ha suono aperto o chiuso, secondo le posizioni in cui si trova e secondo le parole;

g

suona g (ossia g(h) duro it.) in generale; in alcune posizioni però è muto, per es. davanti a j; può poi far parte del digramma ng;

h

suona h (aspirata) in generale; ma è muta davanti a j e a v;

j

suona L (ossia i semicons. it.) in generale; può poi far parte dei gruppi grafici kj, sj, skj;

k

suona k in generale, ma h’ davanti a i e y tonici; può poi far parte dei gruppi grafici kj e skj;

kj

suona h’;

l

suona l in generale; ma è muta davanti a j;

ng

suona di solito j;

o

suona più spesso u, ma in certe posizioni e parole 1 e anche 0;

ø

suona £ (aperto) o ö (chiuso), secondo le posizioni e le parole;

øy

suona £^i (tendente verso £^ü);

s

suona S (ossia s sorda it.);

sj

suona š;

sk

suona š davanti a ei, i, y tonici; suona Sk in ogni altro caso;

skj

suona š;

u

suona ï nella maggior parte dei casi, in altri u;

y

suona ü.

Osservazioni generali:

Come in danese e in altre lingue germaniche, l’accento tonico cade di solito sulla prima sillaba del radicale di ciascuna parola; ma non è una regola assoluta.

Le vocali possono avere pronunzia breve o lunga. Non c’è una regola assoluta; ma in generale sono brevi quando sono atone e quando sono seguite, nella scrittura, da due o più consonanti, altrimenti sono lunghe.

Non si fa invece distinzione tra consonanti di diversa durata. Le consonanti scritte doppie sono pronunziate scempie come le altre; la loro scrittura doppia dà solo un indizio di pronunzia breve della vocale da cui sono precedute.

Vale anche per il norvegese la collocazione delle lettere æ, ø, å in fondo a tutto l’alfa­beto, già osservata a proposito del danese.

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo