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Il serbocroato è lingua ufficiale in Serbia, nel Montenegro, in Croazia, nella Bosnia-Erzegovina; la Slovenia e la Macedonia, per citare gli altri due stati nati dalla dissoluzione della Repubblica socialista federale di Iugoslavia, si servono invece rispettivamente dello sloveno e del macedone, cioè delle due lingue minori che insieme col serbocroato e col bulgaro compongono la famiglia slava meridionale.
Il serbocroato è in sostanza una lingua unitaria, pur comprendendo varietà dialettali assai distinte, note coi nomi di «ciàcavo», «càicavo» e «stòcavo», tratti dalle diverse maniere d’esprimere la domanda «che cosa?» (rispettivamente: ča?, kaj?, što?). Ma nella scrittura i croati adoperano l’alfabeto latino, i serbi invece il cirillico, arricchiti l’uno e l’altro di varie lettere peculiari di questa lingua.
Avvertenze per la lettura:
c |
suona Z (ossia z sorda it.) in ogni posizione; |
č |
suona © (ossia c(i) dolce it.); |
ć |
suona c’; |
đ |
suona g’; la maiuscola è scritta Đ; |
dž |
suona J (ossia g(i) dolce it.); nell’alfabeto croato conta come una lettera unica, collocata tra d e đ; |
g |
suona g (ossia g(h) duro it.) in ogni posizione; |
h |
suona h (aspirata); |
j |
suona L (ossia i semicons. it.); può poi far parte dei digrammi lj, nj; |
lj |
suona l’ (ossia gl(i) it.); nell’alfabeto croato conta come una lettera unica, collocata tra l e m; |
nj |
suona n’ (ossia gn it.); nell’alfabeto croato conta come una lettera unica, collocata tra n e o; |
s |
suona S (ossia s sorda it.) in tutte le posizioni, anche davanti a consonante sonora; |
š |
suona š (ossia sc(i) dolce it.); |
z |
suona @ (ossia s sonora it.); |
ž |
suona X; può poi far parte del digramma dž. |
Osservazioni generali:
L’accento tonico non cade mai sull’ultima sillaba, nelle parole che ne hanno più d’una; del resto la sua posizione varia da parola a parola. La natura poi dell’accento serbocroato non è la stessa di quello italiano: è infatti un accento musicale, con quattro diverse varietà di toni, che non potrebbero esser riprodotti in parole inserite in contesti italiani.
Il suono r può avere anche l’ufficio di vocale e, come tale, portare l’accento tonico della parola.
Le vocali, toniche o atone, posson essere brevi o lunghe secondo i casi, senza che l’ortografia lo faccia capire. Le vocali lunghe atone posson dare a un orecchio italiano l’inesatta impressione di portare un accento tonico.