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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

   

Lo sloveno appartiene alla famiglia delle lingue slave e in questa, insieme col serbocroato, col macedone e col bulgaro, al gruppo meridionale. È d’uso ufficiale nella repubblica di Slovenia, ed è pure parlato da minoranze slovene in Italia (Friuli-Venezia Giulia) e in Austria (Carinzia).

Si scrive con caratteri latini, e la corrispondenza tra questi e i vari suoni è praticamente identica a quella del serbocroato; alcuni suoni del quale mancano peraltro allo sloveno, insieme con le lettere che li rap­presentano.

Avvertenze per la lettura:

c

suona Z (ossia z sorda it.) in ogni posizione;

č

suona © (ossia c(i) dolce it.);

e

ha suono aperto [$] o chiuso [%] secondo le parole;

g

suona g (ossia g(h) duro it.) in ogni posizione;

h

suona K;

j

suona L (ossia i semicons. it.); può poi far parte dei digrammi lj, nj;

l

suona l in generale; suona u se finale di parola dopo vocale; può poi far parte del digramma lj;

lj

suona l’ (ossia gl(i) it.);

nj

suona n’ (ossia gn it.);

o

ha suono aperto [0] o chiuso [1] secondo le parole;

s

suona S (ossia s sorda it.) in tutte le posizioni, anche davanti a consonante sonora;

š

suona š (ossia sc(i) dolce it.);

v

suona v in generale; suona u se finale di parola dopo vocale;

z

suona @ (ossia s sonora it.);

ž

suona X.

Osservazioni generali:

La posizione dell’accento tonico varia da parola a parola.

Il suono r, appoggiato a un debole ë, può avere anche l’ufficio di vocale e, come tale, portare l’accento tonico della parola.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo