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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

Lo svedese, lingua germanica del gruppo scandinavo, è d’uso uffi­ciale non solo in Svezia ma anche, accanto al finnico, in Finlandia. Questa terra appartenne ai domìni dei re di Svezia dal 1157 al 1809; e tuttora sono numerosi i cittadini finlandesi col cognome svedese, mentre hanno una doppia forma molti nomi di luogo.

L’ortografia dello svedese non è delle più semplici, perché la coerente rappresentazione della realtà fonetica è turbata in vari punti da residui etimologici.

Avvertenze per la lettura:

å

suona 0 (aperto e breve) oppure 1o (chiuso e lungo), secondo le posizioni; nell’al­fabeto svedese è collocata in fondo, dopo la z ma prima di ä e ö;

ä

suona in generale $ (ossia e aperta it.), ma ä quand’è seguita da r; nell’alfabeto svedese è collocata in fondo, dopo z e å ma prima di ö;

c

suona k (ossia c(h) duro it.) davanti alle vocali a, å, o, u e davanti a consonante; suona invece S (ossia s sorda it.) davanti alle vocali ä, e, i, ö, y;

ch

suona di regola š (ossia sc(i) dolce it.);

ck

è il raddoppiamento della lettera k;

e

se tonica, suona in generale $ (aperta e breve) oppure %e (chiusa e lunga), secondo le posizioni, ma ä quand’è seguita da r + consonante; se atona, suona di regola ë;

é

suona %e; ma è una grafia antiquata, sopravvissuta in alcuni nomi propri;

fv

suona v; ma è anche questa una grafia antiquata, rimasta in nomi propri;

g

suona g (ossia g(h) duro it.) davanti alle vocali a, å, o, u, davanti alla vocale e di suono ridotto [ë], davanti alle consonanti; suona L (ossia i semicons. it.) davanti alle vocali ä, e, i, ö, y, e dopo l o r (ma per ragioni di chiarezza questo suono L, nelle trascrizioni fonetiche del presente «Dizionario», è indicato con un semplice apostrofo quando viene a trovarsi davanti a consonante o in fine di parola); è muto in principio di parola davanti a j; suona j davanti a n; può poi far parte del digramma ng;

gg

conta come raddoppiamento del g duro;

h

suona h (aspirata); ma è muta in principio di parola davanti a j; può poi far parte dei digrammi ch, th;

j

suona L (ossia i semicons. it.); può poi far parte dei gruppi grafici kj, sj, skj, tj;

k

suona k in generale, ma h’ o k’, il più delle volte, davanti alle vocali ä, e (di suono pieno), i, ö, y; può poi far parte dei gruppi grafici kj e skj;

kj

suona h’ o k’;

l

suona l in generale, ma è muta in principio di parola davanti a j;

ng

suona di solito j, più di rado jg;

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo