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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

Avvertenze per la lettura:

ä

suona $;

äu

suona 0ü;

c

suona Z (ossia z sorda it.) davanti a e, i, y; altrove suona k;

ch

suona K dopo a, o, u; suona invece h’ in principio di parola, dopo ä, e, i, ö, ü, e dopo consonante;

chs

suona kS;

ck

suona semplicemente k;

e

se tonica, può avere suono chiuso e lungo [%e] o suono breve e aperto [$], secondo le parole; se atona, ha in genere suono debole e neutro [ë]; nel digramma ie è solo un segno d’allungamento dell’i;

ei

suona #i;

eu

suona 0ü;

g

suona g (ossia g(h) duro it.), eccezion fatta per la terminazione -ig, dove suona h’; può poi far parte del digramma ng;

gn

suona gn (ossia g(h) duro it. + n);

h

suona h (aspirata) in principio di parola; dopo vocale è mero segno ortografico per indicarne la lunghezza; fa poi parte dei gruppi grafici ch, chs, ph, sch, th, tsch;

j

suona L (ossia i semicons. it.);

ie

suona di regola ii (che è il suono, prolungato, dell’i it.);

ng

suona di solito j, davanti a vocale talvolta jg;

o

se tonico, può avere suono chiuso e lungo [1o] o suono breve e aperto [0], secondo le parole;

ö

suona £ (breve e aperto) o öö (lungo e chiuso), secondo le parole;

ph

suona f;

qu

suona kv;

s

suona di regola @ (ossia s sonora it.) se è seguita da vocale, anche in principio di parola; suona S (ossia s sorda it.) se è finale di parola o se è seguita da consonante, anche sonora; suona š (ossia sc(i) dolce it.) in principio di parola davanti a p e t; può poi far parte dei gruppi grafici chs, sch, tsch;

sch

suona š (ossia sc(i) dolce it.);

ss

suona S, anche quand’è scritto ß (in questa forma è adoperato in fine di parola, e anche nell’interno per indicare la lunghezza della vocale che precede);

th

suona t; s’incontra oggi solo in grecismi e in nomi propri, essendo stato sostituito dal semplice t nelle voci schiettamente tedesche in séguito a una riforma del 1903;

tsch

suona © (ossia c(i) dolce it.);

tz

è considerato come una z doppia; suona semplicemente Z (ossia z sorda it.);

u

suona u; può poi far parte, con altro valore, dei gruppi grafici äu, eu, qu;

ü

suona ü;

v

suona f in generale, ma v in parecchi nomi propri e forestierismi;

w

suona v; è muto nei nomi propri (d’origine slava) terminanti in -ow;

y

suona ü o i secondo le parole;

z

suona sempre Z (ossia z sorda it.).

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo