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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

   

La lettera i ha diversi valori, il principale dei quali, che si può avere in qualsiasi posizione, è quello della vocale più chiusa tra quelle anteriori [i], che può essere tonica [&] oppure atona.

La lettera, con questa funzione vocalica, può portare un accento, obbligatorio per le vocali toniche finali nei polisillabi e in determinati mono­sillabi, raro e facoltativo negli altri casi. L’accento scritto è grave, di regola, sull’i (ì) come sulle altre lettere che rappresentano ciascuna una sola vocale (à, ù); ma taluni, senza necessità, lo fanno acuto sull’i (í) e sull’u (ú) in quanto vocali chiuse per loro natura. Altri segnano un accento circonflesso sugli i finali atoni, preceduti da consonante, che derivino da vera o supposta contrazione di due i (es. i cambî e tu cambî).

Quando è insieme priva d’accento tonico e seguita da vocale diversa da i, la lettera i rappresenta, più spesso che la vocale [i], la semiconso­nante anteriore [L]. Se per di più è preceduta dalle lettere c, g, gl, sc, e in qualche caso anche gn, non ha nemmeno il valore di semiconsonante, ma è soltanto segno distintivo della pronunzia dolce di tali lettere, ferma restando la possibilità, per quanto rara, d’una pronunzia vocalica.

La lettera j ha servito in passato, soprattutto nei secoli XVII-XIX, a rappresentare l’i semiconsonante, solo però in principio di parola o tra due vocali, non dopo consonante; e anche a rappresentare l’i vocale finale di parola, in quei plurali maschili in cui si potesse scambiare nell’uso con l’altra grafia ii (tuttora usabile accanto a î e al più comune i). Oggi la lettera j è in disuso, tanto con questa seconda funzione, quanto anche (fatte alcune eccezioni sparse) con la prima; si può dire in generale che non esistano casi in cui non possa essere sostituita da un semplice i. Per questa ragione e per altre considerazioni pratiche, nell’uso dei dizionari, delle enciclopedie e d’altri repertori alfabetici prevalente in Italia, e seguito in particolare dal presente «Dizionario d’ortografia e di pronunzia», le lettere i e j sono mescolate insieme e trattate come lettera unica agli effetti dell’ordinamento alfabetico delle voci.

i

i

pineta [pin%ta], vincendo [vin©$ndo], bienne [bi-$nne], rialzare [rial­Z#re], mai [m#i], sali [S#li], palii [p#li-i]

 

&

pina [p&na], vinto [v&nto], rio [r&o]

 

L

iuta [L2ta], fiamma [fL#mma], bieco [bL$ko], gaio [g#Lo]

 

...

cfr. cci, ci, ggi, gi, gli, sci

ì

&

salì [Sal&+], colonìa [kolon&a] (con accento scritto facoltativo per distin­guere da colònia [kol0nLa])

j

i

avversarj [avverS#ri] (scritto oggi avversari, meno com. avversarî, raro avversarii alla latina)

 

L

Ajaccio [aL#©©o] (scritto anche Aiaccio)

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo