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Lampedusa [lamped2@a] top. (Sic.) |
Il nome di Lampedusa designa una località (in concreto, una piccola isola e un centro abitato, capoluogo di comune), che pur essendo separata e lontana dall’isola di Sicilia appartiene in tutti i modi alla Sicilia intesa come regione. Della pronunzia qui registrata sarà da notare, oltre all’accento sull’-u-, soltanto l’-s- sonora; la quale a prima vista si direbbe in contrasto con l’-s- sorda della parlata locale, se non si tenesse conto del fatto che quella sibilante, senza dubbio acusticamente sorda, nella struttura di quella parlata (come del resto in tutti i dialetti meridionali) ha il valore di un’-s- indistinta, non differenziata, priva com’è d’una correlativa sonora a cui potersi opporre. Da un punto di vista non locale ma nazionale, in un sistema che tra due vocali all’interno di parola prevede la compresenza di tre -s- (sorda doppia, sorda scempia, sonora) — riservando per regola assoluta alla sorda doppia [SS] i casi individuati dalla grafia parimenti doppia (ss), ammettendo d’altra parte solo nei casi tassativamente ristretti di determinati suffissi e di relativamente poche parole isolate, oltreché nei composti, la sorda scempia [S], e attribuendo tutti i casi che rimangono fuori, pochi o molti che siano, alla sonora [@] —, manca a quella sibilante indistinta un preciso titolo per esser presentata come un’eccezione alla regola generale dell’-s- tra vocali sonora: come un’eccezione cioè paragonabile a quella di toponimi toscani con un fonema tradizionalmente sordo e opponibile al sonoro (vedi Pisa, vedi Chiusi). Queste osservazioni valgono, s’intende, per un buon numero di altri nomi propri. |