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Lampedusa [lamped2@a] top. (Sic.)

Il nome di Lampedusa designa una località (in concreto, una piccola isola e un centro abitato, capoluogo di comune), che pur essendo separata e lontana dall’isola di Sicilia appartiene in tutti i modi alla Sicilia intesa come regione.

Della pronunzia qui registrata sarà da notare, oltre all’accento sull’-u-, soltanto l’-s- sonora; la quale a prima vista si direbbe in contrasto con l’-s- sorda della parlata locale, se non si tenesse conto del fatto che quella sibilante, senza dubbio acusticamente sorda, nella struttura di quella parlata (come del resto in tutti i dialetti meridionali) ha il valore di un’-s- indistinta, non differenziata, priva com’è d’una correlativa sonora a cui potersi opporre. Da un punto di vista non locale ma nazionale, in un sistema che tra due vocali all’interno di parola prevede la compresenza di tre -s- (sorda doppia, sorda scempia, sonora) riservando per regola assoluta alla sorda doppia [SS] i casi individuati dalla grafia parimenti doppia (ss), ammettendo d’altra parte solo nei casi tassativamente ristretti di determinati suffissi e di relativamente poche parole isolate, oltreché nei composti, la sorda scempia [S], e attribuendo tutti i casi che rimangono fuori, pochi o molti che siano, alla sonora [@] , manca a quella sibilante indistinta un preciso titolo per esser presentata come un’eccezione alla regola generale dell’-s- tra vocali sonora: come un’eccezione cioè paragonabile a quella di toponimi toscani con un fonema tradizionalmente sordo e opponibile al sonoro (vedi Pisa, vedi Chiusi). Queste osservazioni valgono, s’intende, per un buon numero di altri nomi propri.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo