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L’islandese appartiene alla famiglia delle lingue germaniche e in essa al gruppo nordico. Dal secolo XII alla metà del secolo XVI, cioè durante il periodo antico, è conosciuto anche col nome di antico nordico o norreno; si fa cominciare il periodo moderno con l’introduzione della riforma luterana, verso la metà del XVI secolo.
Si scrive con l’alfabeto latino arricchito delle due lettere speciali ð (maiuscola Đ) e þ (maiuscola Þ), comuni anche al gotico e provenienti probabilmente dalle rune. Queste due lettere vengono rese di solito, e anche in questo «Dizionario», coi digrammi dh e th rispettivamente.
Avvertenze per la lettura:
á |
suona #u; |
æ |
suona #i; |
au |
suona ö^i; |
dh |
suona D; |
é |
suona L$ o L$e; |
f |
suona f in generale, ma in alcune posizioni b o v; |
g |
suona g (ossia g(h) duro it.); |
h |
suona h (aspirata); |
í |
suona ii (che è il suono, prolungato, dell’i it.); |
j |
suona L (ossia i semicons. it.); |
ll |
suona dl o tl; |
ó |
suona 0u; |
ö |
suona ö; |
s |
suona S (ossia s sorda it.) in ogni posizione; |
th |
suona T; |
u |
suona ü; |
ú |
suona uu (che è il suono, prolungato, dell’u it.); |
y |
suona i, eccezionalmente ü; |
ý |
suona ii; |
z |
suona @ (ossia s sonora it.). |
Osservazioni generali:
L’accento tonico cade di solito sulla prima sillaba del radicale di ciascuna parola. Il segno grafico dell’accento acuto contraddistingue vocali lunghe o dittongate.