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Il polacco è la lingua ufficiale della repubblica di Polonia. Appartiene al ramo occidentale della famiglia linguistica slava.
Si scrive con l’alfabeto latino arricchito di parecchi segni diacritici. Ha un’ortografia complicata, ma congegnata in modo da rendere con notevole precisione tutte le distinzioni essenziali dei suoni polacchi.
In séguito ai forti mutamenti territoriali che si sono avuti dopo la fine della seconda guerra mondiale, molti nomi di luogo già tedeschi hanno oggi forma ufficiale polacca e molti nomi già polacchi l’hanno russa.
Avvertenze per la lettura:
ą |
suona 6; |
c |
suona Z (ossia z sorda it.); |
ć |
suona c’; |
ch |
suona K; |
ci |
suona c’ davanti a vocale, c’i altrimenti; |
cz |
suona © (ossia c(i) dolce it.); |
dz |
suona z (ossia z sonora it.); |
dź |
suona g’; |
dż |
suona J (ossia g(i) dolce it.); |
dzi |
suona g’ davanti a vocale, g’i altrimenti; |
ę |
suona 4; |
g |
suona g (ossia g(h) duro it.); |
h |
suona K, al pari del digramma ch; |
i |
suona i in generale, ma sempre L (ossia i semicons. it.) davanti ad altra vocale, quando non faccia parte dei gruppi grafici ci, dzi, si, zi; |
j |
suona L; |
ł |
suona U (ossia u semicons. it.); l’originaria pronunzia N è antiquata o regionale; |
ń |
ha un suono particolare, simile ma non uguale a n’ (ossia al gn it.), qui reso con Ln; |
ó |
suona u; |
rz |
suona X; |
s |
suona S (ossia s sorda it.) in tutte le posizioni, anche davanti a consonante sonora; |
ś |
suona S’; |
si |
suona S’ davanti a vocale, S’i altrimenti; |
sz |
suona š (ossia sc(i) dolce it.); |
w |
suona v; |
y |
suona ï; |
z |
suona @ (ossia s sonora it.); può poi far parte dei digrammi cz, dz, rz, sz; |
ź |
suona @’; può poi far parte del digramma dź; |
ż |
suona X; può poi far parte del digramma dż; |
zi |
suona @’ davanti a vocale, @’i altrimenti. |
Osservazioni generali:
L’accento tonico cade regolarmente sulla penultima sillaba. Quello che nella scrittura sembra un accento acuto è in realtà un segno diacritico che dà, come s’è visto, particolari valori alle lettere ć, ń, ó, ś, ź.
Le consonanti sonore in fine di parola, o seguite da consonante sorda, si pronunziano sorde: es. -w [f], dzk [Zk]. Alcune diventano sorde anche se precedute da una sorda: es. prz [pš].